LORENZO GORI

NEL 1989,dopo qualche rivista letta,aver guardato varie gare motociclistiche,ed uno zio crossista che mi regalo’ un libro di moto,convinsi mio padre a procurarmi un vero motore.Sinceramente non mi era fondamentale a cosa appartenesse,se a un auto ad un ciclomotore, ne tanto meno ad una moto,bastava fosse qualcosa di meccanico,dove poter toccare con mano pistoni,carburatori,cilindri ed avere le mani odoranti di benzina.Non attesi molto,e dopo qualche giorno mi recupero’ un motore di un vecchio Gilera cinquanta a quattro marce due tempi (che ancora oggi gelosamente custodisco),era bellissimo,si presentava pieno di morchia ed aveva quel profumo che ancora oggi ricordo.Non sapevo da dove cominciare,ma dopo qualche minuto di puntigliosa pulizia con un pennello e del gasolio capii che questo motore mi apriva le porte a quella che ancora oggi è gran parte della mia vita.Da quel momento tutto mi apparve chiaro,ma la cosa strabiliante è che smontando,rimontando e a volte sbagliando sono riuscito a capire “sul campo” cosa era un pistone e perche’ c’è un cilindro.In breve tempo riusci’ a restaurarlo ed accenderlo (su una sedia avente come base un intreccio di corde fatto da mia madre per sorreggerle).Da quel momento si sono susseguiti altri avvenimenti topici,il telaio di quel motore,i primi cinquantini,le modifiche per primeggiare con gli amici,ma volevo di piu’,sentivo che cresceva dentro di me la passione per la totale realizzazione .Alzai l’asticella del mio limite cimentandomi con moto vere, cilindrate maggiori di un cinquantino e l’avvento del quattro tempi,,,,,.Negli anni mi sono sempre,come del resto anche oggi mantenuto molto informato su novita’,modifiche,grazie anche a riviste come SUPERMOTOTECNICA la quale mi ha dato anche la possibilita’ di pubblicare vari lavori da me svolti,fino alla decisione di verificare quanto davvero conoscessi il mio ben amato due tempi.Ho avuto un buon sparring partner,un Suzuki gamma 500 dove ho dato sfogo al mio interpretare la moto da gran premio,ho appreso le nozioni,i segreti,che quella Bibbia” motociclistica poteva offrirmi,e poi con molta umilta’ intrapresi la via della progettazione data da un onda di “ribellione”,visto anche l’avvento del quattro tempi e la resa di quella tipologia motoristica che ha fatto storia,il due tempi.Disegni approssimati al cad, e schizzi su carta,compongono un puzzle che aveva le fattezze di un motore,ovviamente due tempi,molto semplice, di concezione kartistica ma con soluzioni tecniche interessanti.realizzarlo non è stata cosa semplice,mi sono scontrato su varie problematiche che la teoria riserva.La realizzazione meccanica ha comportato un anno di lavoro e molte ore trascorse in officina,,,,ma assolutamente ripagate dal giorno dal’accensione,non lo dimentichero' mai.

Con questa mia “prova” mi sono rafforzato professionalmente ed ho coniato lo slogan del mio team,in G.R.C tutto è possibile!